Da In finding love : Timber I

~ Un piano elaborato nei minimi dettagli, che avrebbe coinvolto l’intera Timber, snodandosi dalla porta d’ingresso fino alla piazza principale; un moto di ribellione che avrebbe attraversato la città fin nelle viscere, come il battito del suo cuore.
Libertà.
La parola viaggiava sulle bocche degli abitanti rimasti, pulsava nelle viuzze nascoste, tra le ombre furtive dei ribelli che si mettevano nelle postazioni loro assegnate, vagava nell’aria fumosa dei pub, la si bisbigliava nelle orecchie dei vicini di casa, la si cantava come ninna nanna ai neonati.
Libertà.
Era come ascoltare una canzone sommessa eppure vibrante, piena, una toccante testimonianza di vita.
Timber avrebbe cantato, quel giorno. ~

~ Osservava la festa dal suo angolo privilegiato; osservava il modo in cui tutto, anche il semplice passarsi il cestino del pane, sembrasse rituale, antico, sconosciuto e così familiare, tanto da essere rassicurante; ascoltò la musica che gli riempiva le orecchie, riconoscendola immediatamente, l’avevano suonata per lui, i suoi amici, al concerto…..aspirò forte l’aria di festa che lo circondava, sorrise di tutto ciò che aveva davanti perchè tutto ciò che aveva davanti lo faceva sentire a casa.
La luce soffusa.
I fiori.
Le risate degli uomini, le voci delle donne, le grida dei bambini che non riuscivano a stare fermi a tavola e giocavano a nascondino…..Rinoa che gli stringeva la mano.
Se c’era un posto in cui voleva vivere, Hyne, quello era Timber. ~

~ Gas. Energia. Supernova. Pianeti. Orbite infinitamente ellittiche.
Non le interessavano.
Ma le stelle che si accendevano una alla volta di fronte a lei, le stelle che scivolavano morendo lontano, nel tempo e nello spazio, quelle la affascinavano.
Là viveva sua madre.
Tra le stelle e la luce. ~

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