Ho appena terminato una parte di Esthar I che mi lascia un po’ perplessa.
Non tanto per ciò che ho scritto, dato che lo sapevo cosa ci dovevo scrivere X°D Ma perchè, arrivata alla fine, avevo le lacrime agli occhi, cosa che non mi capita mai.

Oddio, mai.
Solitamente, se mi commuovo di qualcosa che scrivo mi capita solo dopo, quando è tutto ben finito e pubblicato e magari è passata anche una settimana. Prima non mi è possibile; non mentre scandaglio il racconto con l’occhio clinico dell’accalappiaerrori.
Solo un paio di volte mi è successo di commuovermi mentre scrivevo.

La prima volta, si trattava dell’interludio di Selphie in Il mio cavaliere, che mi commuove sempre e immancabilmente anche adesso. Non so dirvi per quale motivo, mi sa di famiglia e la cosa mi commuove. Mi ricorda tanto la mia famigliola virtuale…e forse è per questo che ci piango sopra.

E la seconda volta è oggi, con la lettera che Laguna scrive a Squall in Esthar I.
Stavolta dev’essere l’amore di un padre per il figlio che mi fa piangere. E non so comunque spiegare perchè dato che, alla fin fine, la lettera non è poi nemmeno così ben riuscita.

Bah. Meglio che continui, via, così presto potete dirmi anche voi che ne pensate^^

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