Rebirth by Ashbear
Summary: La morte può arrivare in molti modi, così come la resurrezione. È possibile vivere una senza l'altra.
Categories: Fanfiction Translation Center, Final Fantasy & Kingdom Hearts > Final Fantasy VIII Characters: Quistis Trepe
Generi: Generale
Linee temporali: Post-game
Avvertimenti: One-shot, Traduzione
Challenges: Nessuno
Series: Nessuno
Chapters: 1 Completed:Word count: 1527 Read: 12797 Published: 19/06/16 Updated: 19/06/16

1. Rebirth by Ashbear

Rebirth by Ashbear

Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

REBIRTH
scritta da Ashbear, tradotta da Alessia Heartilly

Troppe volte nelle nostre vite passiamo il tempo a proteggere le persone a cui teniamo, invece di permettere loro di imparare a sopravvivere da sole.

"Professoressa Trepe, mi guardi," disse orgogliosamente il bambino. "Guardi cosa riesco a fare!" Lo studente, di otto anni, corse verso il Grat, inconsapevole del secondo predatore che si avvicinava alle sue spalle.

Il suo compagno cercò di muoversi rapidamente in posizione difensiva, solo per essere travolto dal secondo nemico. Il bambino cercò invano di proteggersi, ma l'assalto era imminente. Quistis saltò immediatamente dalla sua posizione di osservatrice in un ruolo più attivo.

"Victor, attento!"

L'insegnante lanciò l'avviso, spingendo via lo studente dalla linea di attacco. La pianta mutante le sputò addosso i suoi succhi gastrici. Era preparata a un colpo del genere, qualsiasi buon insegnante lo sarebbe stato. Sentì la sensazione dell'acido che le raggiungeva la pelle, e si aspettava che venisse respinto come gocce di pioggia sul vetro. Invece, una coperta di oscurità la avvolse. Era una consapevolezza diversa da quella che aveva sempre conosciuto.

Sentì il suo corpo cadere sul pavimento del Centro Addestramento. Questo non doveva succedere; era solo un nemico di livello otto. Nessun avversario di quel livello avrebbe dovuto avere un effetto così drammatico. Questo poteva essere solo il colpo di un avversario degno, di un suo pari. Aprì lentamente gli occhi e l'oscurità la circondava. Era in un piano tra le realtà.

Gradualmente, cercò di sollevare il suo corpo altrimenti privo di energie dal terreno. Era surreale. Poteva in realtà osservare il suo corpo caduto ancora immobile a terra. Con tutta la forza che poteva raccogliere, si alzò.

Era buio.

Tutto ciò che era conosciuto all'improvviso divenne sconosciuto. Le sue gambe camminavano, ma non toccavano il terreno. Le immagini annebbiate delle persone intorno a lei si fecero sfocate e poi svanirono del tutto in un unico movimento ipnotico.

Ora era sola, una sensazione che non le era estranea. Ci si era abituata, in diciassette anni. Da un lato, vide emergere una minuscola sfera. All'inizio era una luce splendente e minuscola - più o meno come un granello di sabbia. Poi si fece più grande e divenne color cremisi. La luce torreggiò su di lei per un momento brevissimo prima di posizionarsi davanti a lei.

La luminosità si trasformò in una figura, il suo doppelganger. La forma imitava ogni suo movimento, ogni suo respiro. Alla fine, dopo svariati minuti, divenne un'immagine composta solo da fiamme, eppure restava ancora una forma umana. Poco a poco, la sua immagine fu sostituita da un'altra, ancora femminile.

"Chi sei?" boccheggiò riparandosi gli occhi dalla luce che avvolgeva la figura. "Cosa... cosa mi sta succedendo?"

"Mi conosci, Quistis Trepe, mi conosci da anni."

Lei guardò più da vicino gli occhi traslucidi - la forma di un grande uccello danzava sulla superficie. "Sei... sei Fenice. Ma io... non ho usato una Piuma di Fenice."

"Sì, lo sono, e posso essere invocata senza una Piuma."

"Ma non c'era bisogno di te - era solo un semplice Grat. Avrebbe dovuto infliggere solo un danno minimo."

"Esattamente, professoressa Trepe."

"Che cosa intendi con esattamente? Mi stai dicendo che sono morta... per un Grat di basso livello?"

"No, sono qui per aiutarti a rinascere; è questo il mio compito. La morte può arrivare in molte forme, così come la rinascita. È possibile sperimentare una senza l'altra."

"Non si deve morire per rinascere?" chiese alla figura di donna.

"Ancora una volta, cerchi di capire senza prima ascoltare... o vedere."

La Fenice mosse la mano in un movimento fluido e in un battito di ciglia, Quistis fu ritrasportata agli eventi di solo pochi minuti prima.

"Cosa speravi di ottenere? chiese una voce da dentro le fiamme.

"Io... ho visto uno dei miei studenti che rischiava di essere attaccato dal Grat. Così ho cercato di proteggerlo."

"Questa è la risposta di una madre, non di un'insegnante... anche se le due cose possono essere intrecciate. Guarda cosa sarebbe potuto succedere."

L'uccello sollevò di nuovo la mano, modificando gli eventi. Questa volta Quistis rimase ai margini mentre Victor veniva colpito dai succhi gastrici.

L'insegnante si protesse gli occhi dall'avvenimento, troppo inorridita dal vedere uno dei suoi studenti che provava dolore. Il bambino cadde a terra, lasciando andare l'arma mentre gli altri correvano in suo soccorso.

"Che diavolo prova questo?" domandò Quistis. "Il risultato non era meglio... era molto peggio."

"Quistis, qual è il tuo più grande successo? Qual è il tuo più grande fallimento?"

Lei si prese un minuto di pausa, anche se le risposte erano proprio davanti ai suoi occhi.

"Sono diventata SeeD molto giovane, più giovane di chiunque al Garden. Sono sempre stata orgogliosa di questo. Inoltre, ho ricevuto la mia licenza per insegnare un anno dopo, e grazie a questo mi sentivo realizzata. Il mio più grande fallimento sarebbe il ritiro di quella licenza per tutti quei mesi, fino a quando le mie credenziali sono state riconfermate."

"Perché ti hanno tolto quell'abilità?"

"Le loro ragioni erano che mi mancavano le abilità di comando, ma come..." Quistis si interruppe mentre guardava Victor alzarsi da terra. Non aveva più un'espressione di dolore sul viso; era stata sostituita da una rinnovata intensità. L'insegnante guardò riflettendo la feroce figura.

"Che cosa sta facendo?"

"Bambina mia... sta imparando."

Quistis guardò la giovane matricola che affrontava ancora una volta il Grat che lo aveva attaccato. Questa volta, percepì la presenza del secondo nemico, e lavorò in coppia con il suo compagno. Insieme eseguirono manovre da manuale e velocemente, e con eloquenza, sconfissero entrambi i nemici.

Gli occhi dell'insegnante si riempirono di lacrime mentre si rendeva conto di cosa stava succedendo. "Io... non gli ho permesso di imparare. Cercavo di proteggerlo."

"Tutti impariamo dai nostri errori - è l'unica strada alla vera conoscenza. Insegnare significa avere l'abilità di permettere alle persone a cui teniamo di fare quegli errori... e in cambio, di imparare da loro."

"L'ho sempre fatto. Soprattutto con gli studenti che mi toccavano davvero. Non ho mai davvero permesso loro di imparare."

"Alcuni, come Squall Leonhart, hanno imparato da soli. Altri, come Seifer Almasy, non l'hanno mai fatto. Persone diverse reagiscono alla stessa circostanza a modo loro."

"Anche il giorno che Squall ha sostenuto la prova alla caverna di Fuoco, dovevo essere lì solo come supporto, come sostegno. Ma proprio non potevo permettere... ho combattuto al suo fianco come sua pari, perché avevo paura che si mettesse in pericolo."

"Esattamente, bambina mia. Devi sapere quando farti avanti e quando restare indietro e lasciare che succeda il danno. È l'unico modo in cui si può insegnare."

"Grazie," sussurrò dolcemente Quistis. "Grazie per avermi aiutato a vedere. In qualche modo, credo... beh, ho sempre saputo cosa stavo facendo. Solo che non volevo affrontarlo. Non potevo permettere che venisse fatto alcun male ai miei studenti. I miei amici."

"La morte non è sempre l'atto di porre fine alla vita; a volte è un passo verso la rinascita."

L'uccello infuocato si allungò a toccare la mano dell'insegnante, eppure non la scottò. Quistis sorrise un'ultima volta alla forma corporea, prima che le lasciasse andare le dita. All'improvviso, fece un passo indietro e sollevò le braccia al di sopra della testa umana. Braccia infuocate si trasformarono in grandiose ali, e l'uccello divenne enorme. Il buio si illuminò del fuoco che irradiava dalla creatura che torreggiava su di lei.

L'uccello danzò, fece una spirale nel calore delle fiamme prima di aprire il becco ed emettere un suono di puro incanto. Colori scarlatti e dorati svanirono nel buio, e vennero lentamente rimpiazzati dall'ambiente familiare del Centro Addestramento. Dove c'era solo oscurità, presero forma i contorni di grosse foglie tropicali. L'atmosfera umida le riempì i sensi, mentre la realtà si focalizzava lentamente.

Con un improvviso sobbalzo, si svegliò, ma non a terra sul terreno sporco. Invece, era ai margini, appoggiata alla ringhiera proprio come poco prima di buttarsi nella battaglia.

"Professoressa Trepe, mi guardi," disse orgogliosamente il bambino. "Guardi cosa riesco a fare!" Lo studente corse verso il Grat, inconsapevole del secondo predatore che si avvicinava alle sue spalle.

Di nuovo, il suo compagno cercò di muoversi rapidamente in posizione difensiva, solo per essere travolto dal secondo nemico. Il bambino cercò invano di proteggersi, ma l'assalto era imminente. Quistis iniziò a muoversi in avanti, una reazione naturale per proteggere dal pericolo una persona a cui teneva.

Poi si fermò.

Rimase immobile.

Una voce nella testa le disse di lasciar stare... di permettergli di imparare.

Inspirò, in attesa dell'attacco imminente... così da poter insegnare per la prima volta nella vita.

La morte arriva in molte forme, così come la rinascita.

*****
Nota della traduttrice: come sempre, ogni commento sarà tradotto e inviato all'autrice, così come ogni sua eventuale risposta sarà riportata come risposta alla recensione (nei siti che lo permettono) o comunque sul mio blog.
Per chi volesse tenersi aggiornato sulle mie traduzioni (in questo e altri fandom), lascio il link alla mia pagina facebook (dove segnalo sempre quando aggiorno) e alla mailing list. Alla prossima! Alessia Heartilly

Questa storia è archiviata su http://aleheartilly.altervista.org/stella/viewstory.php?sid=335