Cactuar by Ashbear
Summary: Una prospettiva diversa su un personaggio che spesso non viene notato; un nuovo sguardo su un boss gigantesco, e un Guardian Force. "Sono servitori, ma non vivono mai. Ora sono legati, ma non sono mai liberi."
Categories: Final Fantasy & Kingdom Hearts > Final Fantasy VIII Characters: Altro personaggio
Generi: Malinconico
Linee temporali: In-game
Avvertimenti: One-shot, Traduzione
Challenges: Nessuno
Series: Nessuno
Chapters: 1 Completed:Word count: 921 Read: 15208 Published: 08/04/14 Updated: 08/04/14

1. Cactuar by Ashbear

Cactuar by Ashbear

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CACTUAR
scritta da Ashbear, tradotta da Alessia Heartilly

Il calore arido è opprimente, anche per la mia specie. Di nuovo, mi trovo a un incrocio della vita, o meglio, 'esistenza', dato che la mia vita è finita molto tempo fa. La sabbia del deserto diventa pesante sotto le mie gambe, e ogni passo sembra l'ultimo. Ho la bocca secca, e il mio corpo grida d'angoscia. Gli aghi nel mio corpo affondano più profondamente ad ogni passo, ma il dolore mi permette di sentire qualcosa. Non vorrei nulla di più che cadere sulla sabbia, lasciare che il mio corpo di decomponga nel nulla, ma non è da me.

Non è quello che si aspettano - più veloce della luce, un semplice fantasma all'occhio nudo. Quella è la creatura colossale che aspettano. Quello è l'abominio con cui desiderano combattere. Quello è il potere che cercano.

È passato troppo tempo da quando la mia esistenza ha avuto significato, scopo. Guardo l'orizzonte mentre sfumature di cremisi e rossiccio danzano con eloquenza sulla sabbia. Chiudo gli occhi solo per un istante, deglutisco forte, e conosco l'impresa che devo affrontare, ancora una volta.

La battaglia eterna. La battaglia perenne. Il bene contro il male. Non so da che parte starò questa volta.

Sono immortale, un destino non concesso a chiunque, e ho combattuto per ogni ragione, sia nobile che arrivista. La scelta deve essere della volontà del mio nuovo padrone - non mia. Ho osservato grandi civiltà sorgere e poi cadere. Sono vivo quasi dall'inizio dei tempi. Ormai sento poca emozione; secoli di odio e disperazione hanno eroso l'anima che una volta possedevo. Ora sono solo un servitore dell'uomo; gli umani sono insieme potenti e deboli. Sono il paradosso dell'esistenza tra la vita su questo pianeta. Ho aiutato grandi lottatori e dei leggendari, ho combattuto al fianco sia di Odino che di Gilgamesh. Ci sono stato quando avevano bisogno di me; questa è la vita del Guardian Force - essere unito alle menti degli altri, senza avere una volontà propria.

Serviamo, ma non viviamo mai. Ora siamo legati, ma mai liberi.

Non sono sempre stato amareggiato. Ho conosciuto la felicità. Come ogni altra cosa, mi è stata rubata. Avevo una famiglia, solo per guardare la loro mortalità svanire nel tempo. Proteggo quest'isola lontana dalle spiagge del Deserto di Kashkabald perché è sacra; è sacra per me. Qui è dove la mia famiglia è caduta, e dove riposano le loro anime. Ho cullato mia moglie mentre si aggrappava alla vita, solo per vederla scivolare via con lo scorrere del tempo. Non potevo aiutarli; Hyne non ha concesso loro questi poteri d'immortalità, questa maledizione. Non passa giorno, non passa istante in cui loro non siano nel mio cuore e nei miei pensieri. Continuo a essere forte per nulla più del loro onore.

L'onore è l'unica cosa che lega tutti i Guardian Force. È il fardello posato sulle nostre spalle.

Quindi, scelgo l'unico destino che conosco, la servilità all'uomo. In una cosiddetta vita da favola, non posso determinare il mio stesso cammino. Mi è stato concesso questo privilegio, il titolo di Guardian Force. Ora, il mio solo desiderio è morire, ma non potrà mai succedere. Quindi continuo ad andare avanti; non so in cerca di cosa. Forse la stessa entità che mi ha concesso questo presunto onore troverà un giorno nel suo cuore la volontà di sollevarmi da questa maledizione... Così anche io potrei stendermi, diventare polvere e svanire dai ricordi.

Non ho il potere di Eden, o la forza di Ifrid. Sono una creatura semplice, affatto complessa sotto qualsiasi punto di vista. Ora sento un altro gruppo di guerrieri che ancora una volta cerca le mie capacità. Non passerà molto prima che arrivino, non è mai così. Io, come in tutti i secoli passati, concederò loro il mio potere a prescindere da per che cosa combattono. La battaglia tra noi è solo una formalità. Per alcuni minuti, mi permetto di credere alla falsità - che posso controllare il mio stesso destino.

Alla fine, sarò in Junction con loro, e di nuovo le leggende continueranno a diffondersi per i secoli. Il mio nome non sarà tra loro, non lo è mai. Non sono tra i grandi, eppure cercano comunque le mie abilità, le mie capacità. Li rendo più forti, anche solo nella loro mente. È facile ingannare un umano; vogliono crederci così prontamente. Sono creduloni e fiduciosi, e ironicamente questa è anche la loro forza.

Mentre attraverso un'altra duna, guardo verso sud. È un altro miraggio, o sono finalmente arrivati? Vedo una grande nave con artigli simili a quelli di un drago lungo i fianchi. È ora. Ancora una volta, mentre il destino mi guarda dall'alto ridendo, mi unirò alla danza eterna, alla battaglia senza fine. Porterò onore alla mia famiglia; onorerò il nome del Guardian Force.

*****
Nota dell'autrice, 8 aprile 2011: pensavo di aver perso questa storia per sempre, ma sono riuscita a trovarne una copia su sito mirror di GIA. È una delle primissime cose che ho scritto nel 2001, ma ero terribilmente imbarazzata, e l'ho tolta da ff.net (faceva parte della serie "Honor Among Us".) Due computer dopo, avevo perso la storia... fino ad ora. Ho fatto qualche cambiamento dall'originale, ma sentivo che avrebbe dovuto essere pubblicata insieme alle altre mie storie.

Nota della traduttrice: mi sono autobetata anche stavolta. Nel caso troviate errori me ne scuso.
Come sempre, ogni commento sarà tradotto e inviato all'autrice, e la stessa cosa vale per eventuali risposte. Alla prossima! - Alessia Heartilly

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