Le gioie della paternità by Alessia Heartilly
Summary: Tre eroi alle prese con un gesto semplice, ma apparentemente insormontabile: il cambio del pannolino. [Scritta per il Pannolini!fic challenge, che a proposito è una figata XD]
Categories: Final Fantasy & Kingdom Hearts > Final Fantasy VIII Characters: Edea Kramer, Irvine Kinneas, Laguna Loire, Quistis Trepe, Rinoa Heartilly, Seifer Almasy, Selphie Tilmitt, Squall Leonheart, Zell Dincht
Generi: Comico/Parodia
Linee temporali: Nessuno
Avvertimenti: Drabble
Challenges: Nessuno
Series: Nessuno
Chapters: 6 Completed:Word count: 2056 Read: 150327 Published: 22/07/08 Updated: 25/07/08

1. La missione della morte by Alessia Heartilly

2. La donna con la frusta by Alessia Heartilly

3. Treni e ostaggi by Alessia Heartilly

4. L'uomo dei libri by Alessia Heartilly

5. Pericolo crampi by Alessia Heartilly

6. Sette bambini e un funerale by Alessia Heartilly

La missione della morte by Alessia Heartilly

LE GIOIE DELLA PATERNITA'
1. La missione della morte (Squall/Rinoa)

"No che non puoi usare il gunblade!"

Lui sbuffò, si passò una mano nei capelli, cercò una via d'uscita dalla missione della morte. Niente. Che poi il bambino non se ne sarebbe nemmeno accorto, avrebbe avvicinato la punta del gunblade agli adesivi del pannolino e li avrebbe staccati, e poi avrebbe tirato via quella cosa dal corpicino... non si sarebbe certo fatto male!

"Forza, cambia il pannolino... è tuo figlio, Hyne!"

Ora non sapeva davvero come cavarsela. L'idea di toccare quella cosa era disgustosa - che poi, era davvero normale quell'odore? Insomma, dai, non poteva essere salutare!

Con la coda dell'occhio la vide in piedi, braccia incrociate, broncio sul viso, pronta a redarguirlo al minimo sbaglio e a costringerlo a cambiare quel stramaledettissimo pannolino, costasse quel che costasse.

Quindi si arrese, e allungò una mano verso il bambino. Non sentì un solo commento, e cercò di ricordare l'ordine delle cose: salviettina, borotalco, pannolino - attenzione al davanti e al dietro - e poi chiusura. Non piangeva. Forse era andato bene?

Solo a quel punto lei si avvicinò, rivestì il piccolo, e lo riportò nella culla, rivolgendogli nel frattempo un sorriso incoraggiante e fiducioso.

Ok, forse il gunblade non serviva davvero.

*****
Note dell'autrice: questa è una cosa totalmente cretina che nasce da questo challenge XD Non prendetela sul serio, please, è stata solo un attimo di cazzeggiamento folle XD

La donna con la frusta by Alessia Heartilly

LE GIOIE DELLA PATERNITA'
2. La donna con la frusta
(Quistis/Seifer)

"No che non puoi usare il gunblade!"

Quistis fissò Seifer con gli occhi spalancati, senza riuscire a credere che avesse appena detto una cosa del genere. Il gunblade! Sul bambino! Per uno stupido cambio di pannolino!

"Sono sicura che Squall non ha nemmeno pensato a una cosa del genere!"

Seifer non ne era così sicuro, ma non voleva contraddire Quistis, anche perchè quando s'arrabbiava stringeva di più la sua arma - e quella frusta era anche sexy ma faceva un male da morire. Mai fare arrabbiare la donna incinta con la frusta. L'aveva imparato a sue spese.

Però, insomma, avrebbe cambiato più volentieri il pannolino a suo figlio se lei avesse accettato di dargli il nome che voleva - mica era così brutto, Seifer Junior. Insomma, faceva la sua porca figura.

Comunque ora era incastrato tra il mostriciattolo puzzolente e la donna con la frusta, e pensò che magari, se avesse fatto davvero in fretta, poteva riuscire a non respirare e cambiarlo insieme. E ci aveva davvero provato, ma senza ossigeno non riusciva a ricordare l'ordine corretto della procedura, e buttare il borotalco prima di aver passato la salvietta aveva scatenato la furia con la frusta.

Lei lo spinse da parte, ripulì il bambino consolandolo di avere un padre così orribile, che voleva chiamarlo Seifer Junior e cambiarlo con il gunblade, e in pochi minuti la questione pannolino era risolta.

"Era così difficile?" sibilò lei, passandogli accanto.

"Se mi avessi lasciato usare il gunblade... ok, scherzavo. Dai, metti giù la frusta... err... ti amo?"

*****
Nota dell'autrice: non ho resistito alla cosa della battuta del gunblade XD scusatemi XD

Treni e ostaggi by Alessia Heartilly

LE GIOIE DELLA PATERNITA'
3. Treni e ostaggi
(Selphie/Irvine) 

"O ti muovi, o mi metto a cantare la canzoncina dei treni!" 

Comunque non era giusto che lui non potesse nemmeno avvicinarsi al suo fucile - per legittima difesa! - e lei potesse minacciarlo di ucciderlo con quella canzone orrenda. Come se non bastasse sentirla tutte le volte che usavano un treno! 

Si avvicinò al bambino, cercando di capire da dove iniziare. Il marmocchio però faceva un gran fracasso - e Selphie era una madre snaturata, non si lasciava mica piangere un bambino così! Ma uno sguardo alla sua tenera e dolce mogliettina lo convinse che era meglio tenersi il commento per sè. 

Aprì gli adesivi che tenevano chiuso il pannolino, ma si arrese immediatamente. 

"Non posso farcela!" 

"Irvine Kinneas!" 

"Non posso farcela! E poi, ti prego, portalo dalla Kadowaki, questo bambino sta... marcendo!" 

Per tutta risposta lei afferrò il suo cappello da cowboy, battendo con un piede per terra. Ok, Selphie era arrabbiata, e parecchio. Sarebbe bastata una canzoncina del treno per calmarla? 

"Cambia tuo figlio, o ti assicuro che il suo pannolino e il tuo cappello diventano una cosa sola!" 

Ma dov'era il suo fucile quando ne aveva bisogno! 

Lo avrebbe raccontato a chiunque, poteva starne certa. Un'ora dopo tutta la popolazione femminile del Garden sapeva che Irvine si era piegato alla volontà di Selphie, e ne gioiva. Finalmente il cowboy rubacuori piegato alla volontà di una donna, ah-ah! 

La popolazione maschile, invece, era solidale col povero cowboy, costretto a cambiare un pannolino - di un bambino che stava sicuramente marcendo - per la vita di un povero ostaggio, un cappello innocente.

*****
Nota dell'autrice
: finite ;_; Posso dire che mi sono divertita una cifra? XD Servono più crack!challenges al mondo delle fic XD

L'uomo dei libri by Alessia Heartilly
LE GIOIE DELLA PATERNITA'
4. L'uomo dei libri (Zell/ragazza con la treccia)

Irene fissò torva il suo compagno, mettendolo così in imbarazzo che lui fu costretto a guardare altrove.

"Adesso tu cambi quel bambino, perché io voglio vedere come te la cavi."

"Ma se faccio una promessa?"

"Tipo?" chiese lei, comunque poco convinta.

"Tipo, che quando sarà grande non gli tatuerò la faccia..."

Lo sguardo da torvo si fece omicida.

"Ok, come non detto..."

L'idea era stata veloce, ma si poteva prenderla in considerazione - cioè: se lui faceva casino nel cambio pannolino, lei non l'avrebbe lasciato lì da solo col bambino, giusto? Felice di aver concepito tale genialata, Zell si accinse a incasinare il pannolino di suo figlio - ovviamente quello pulito.

Ma prima doveva togliere quello sporco.

Stava per mettere quello pulito e si sentiva già vittorioso, quando Irene sibilò, "ma che cosa fai?!"

"Uh?"

"La cremina?"

"Uh?"

A questo punto Irene era estremamente sconsolata, e decisa a prendere una baby-sitter per il piccolo e per il suo compagno, che sembrava veramente fesso lì in piedi con quella faccia confusa.

"Lascia, faccio io... ma dico, non ti sono serviti tutti i libri che hai letto?"

Silenzio.

"Non li hai letti, vero?"

Silenzio.

Sguardo torvo-omicida.

"Il prossimo cambio pannolino tocca comunque a te... e non pensare nemmeno a tatuargli la faccia!"

Zell tornò sconsolato a spaparanzarsi sul divano, ma si riebbe subito - in fin dei conti, se avesse letto libri sui tatuaggi, magari...

"...e soprattutto non pensare che basti leggere dei libri per tatuargli la faccia!"

Ok, come non detto.

*****
Nota dell'autrice: non è venuta granchè, ma va bene così :) Grazie a Maki per il nome della ragazza XD

Pericolo crampi by Alessia Heartilly

LE GIOIE DELLA PATERNITA'
5. Pericolo crampi
(Laguna)

"Ward dice che se inviti qui Squall e Rinoa, devi essere capace di cambiare il pannolino del loro bambino."

Laguna mollò di colpo il cucchiaio di gelato. "Eh?!"

Kiros sospirò. "Ho detto che Ward dice che..."

"Quello l'ho capito! Non ho capito perché!"

"Ah. Be'. Non vuoi lasciarli un po' da soli?"

"No?" fece Laguna, senza capire il punto della questione. Li invitava lì per stare tutti insieme! Perché diavolo lasciarli da soli?

Kiros e Ward si guardarono. "Ward dice che..."

"Ok, ho capito," lo bloccò Laguna, sospirando sconfitto. Niente famigliola felice e allargata. "Ma non so farlo..."

"Ward dice che puoi fare le prove."

"Con cosa?"

Kiros posò sulla scrivania di Laguna un bambolotto infagottato in un vero pannolino. "Con questo. Cambialo. Alzati, non puoi farlo da seduto!"

Non appena si alzò, Laguna si piegò in due per un crampo dolorissimo. "La mia gamba!"

Kiros alzò un sopracciglio. "Laguna, è un bambolotto. Col bimbo vero cosa farai?"

Il dolore si intensificò, e Laguna si piegò ancora di più. Kiros sospirò e scosse la testa. "Ok, il bambino lo terrò in braccio io... ora apri il pannolino, su."

Sempre dolorante, Laguna aprì gli adesivi. "Ugh... ma quella è..."

"No! E' cioccolato. Volevamo farlo sembrare reale..."

Però tutto sommato non se la cavava male. Certo, sarebbe stato meglio per il bambino non avere un nonno mezzo azzoppato, però non se la cavava male. Kiros gli diede una pacca sulla spalla quando finì, dimenticandosi del crampo, facendo perdere l'equilibrio al suo vecchio amico.

"Kiros!"

"Ops, scusa! Ok, niente pacche sulle spalle col bimbo vero. Ora devi solo imparare qual è il davanti e qual è il dietro..."

"Uh? C'è un davanti e un dietro?"

Kiros scosse la testa, Ward pure. Questa volta Laguna capì da solo cosa voleva dire il suo amico muto.

Dopo numerose prove, quando finalmente tutto andò bene e Kiros azzardò una nuova pacca sulla spalla, Laguna si lasciò andare sulla sedia.

"Comunque," disse, "non riuscirò mai più a fare colazione decentemente."

Kiros ridacchiò, puntando il dito verso Ward. Ward si limitò a guardare fuori dalla finestra. Laguna poteva giurare che, se ne fosse stato capace, il suo amico avrebbe fischiettato.

"Me la pagherai, Ward! Tu lo sai che io voglio il cioccolato al mattino!"

*****
Note dell'autrice: uh, moscia pure questa XD Va be', a sto punto è solo un togliermi l'idea cretina dalla testa XD Non potete capire quando sia invadente, sto pannolini challenge XD

Sette bambini e un funerale by Alessia Heartilly

Premessa dell'autrice: questa è un'idea di DefenderX, che deve murì, dato che per colpa sua mi sono alzata stanotte alle due per scriverla a mano, o me la scordavo. Quindi, deffychan... .fuck .botte (con tanto amore).

LE GIOIE DELLA PATERNITA'
6. Sette bambini e un funerale
(Cid/Edea)

Cid Kramer non era tipo da bambini. In un certo senso si era pure rallegrato quando sua moglie Edea, essendo strega, aveva scoperto di non poterne avere, ma poi lei aveva avuto l'idea di un orfanotrofio.

Quando aveva accennato a lamentarsi, perché così si trovava ad avere a che fare con troppi bambini al posto di uno solo, sua moglie l'aveva amorevolmente convinto, chiudendolo in una Blizzaga per cui aveva battuto i denti al punto che temeva gli sarebbero caduti tutti. Lì era iniziata la sua lunga lista di cose da evitare con una strega che sta imparando una magia dopo l'altra.

E ora la sua amorevole moglie aveva deciso che doveva andare lei a compare le scorte per la gestione della casa. Quindi lui rimaneva con sei marmocchi frignanti, e una bambina troppo piccola per dare una mano. Bene. Pomeriggio tranquillo, ciao ciao.

Però non si sarebbe mai aspettato che quei bambini avessero tutti lo stesso ritmo: come si faceva a dar da mangiare a sei neonati tutti nello stesso colpo? Come ci riusciva Edea? Lui pensava d'aver perso almeno due chili nel correre tra una culla e l'altra con i biberon in mano. Perché tra l'altro, i piccoletti, mica avevano pazienza. Dove erano le Morfeo, quando servivano?

Pensava di essersela cavata, comunque, perdita di peso a parte, e si era spaparanzato sul divano a leggere il giornale della settimana prima, convinto che Edea stesse tornando. Invece no. E quando i marmocchi iniziarono a frignare - tutti e sei insieme - Ellione, la bambina inutile, andò semplicemente a tirargli la manica dicendo: "i bambini sono sporchi."

Sperò fosse una questione di bagnetto, ma no. Ovviamente lui era assolutamente sfortunato. Erano, naturalmente, i pannolini, quell'invenzione diabolica che solo le donne sapevano usare con disinvoltura.

Ok. Niente panico. Poteva farcela. Aveva in mente di fondare la SeeD, lui, mica pizza e fichi.

Dunque, poteva fare tipo catena di montaggio; sarebbe dimagrito meno, e tutto sarebbe finito in fretta. Quindi si procedeva così: togliere i sei pannolini; raccoglierli e buttarli; pulire i sei sederini di mamma; borotalco su tutti i sederini di mamma; posizionamento dei sei pannolini puliti; chiusura, culla, divano, giornale, gioia.

Era facile. Poteva farcela.

Quando tornò sul divano, era tutto felice. Doti organizzative eccellenti, poteva dirsi soddisfatto! Gestire la SeeD sarebbe stata una bazzeccola, per lui! Rise persino, pensando di non aver mai avuto in mano così tanta pupù in vita sua. Salutò allegro Edea quando rientrò, gioì dei risultati delle ultime partite, e stava per andare a farsi un panino quando, abbassando il giornale, vide sua moglie, in piedi di fronte a lui, che teneva un bambino per le ascelle.

"...sì?"

"Questo secondo te è mettere un pannolino?" sibilò la sua amorevole moglie.

"Uhm... sì?"

Edea tacque, aspettò un paio di minuti, quando finalmente i movimenti del bambino fecero cadere il pannolino.

"Quindi?" disse lei. Quanto faceva paura.

"Err... li ho chiusi male?"

Poco dopo la casa di Edea risuonava delle risate dei piccoli, finalmente con un pannolino decente, e delle lagne interminabili di Cid Kramer, a cui l'amorevole moglie aveva strinato i capelli con una Firaga appena imparata.

*****
Nota dell'autrice
: ok, adesso ho davvero finito XD Spero vi siate divertiti come mi sono divertita io XD!
 

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