Storia scontata di un amore scontato by Izumi
Summary: Forse la tradizione era iniziata con Lancillotto e Ginevra.
Poi era toccato a Paolo e Francesca.
E, in ultimo, tutto si era consolidato in Romeo e Giulietta.
Categories: Harry Potter Characters: Draco Malfoy, Ginevra Weasley
Generi: Riflessivo, Romantico
Linee temporali: Nessuno
Avvertimenti: One-shot
Challenges: Nessuno
Series: Nessuno
Chapters: 1 Completed:Word count: 853 Read: 13796 Published: 09/11/07 Updated: 09/11/07

1. Capitolo 1 by Izumi

Capitolo 1 by Izumi
Author's Notes:
solite raccomandazioni: non aspettatevi troppo; non ponetevi troppe domande. XD
Scritta principalmente per superare il blocco. Meglio buttare giù qualcosa che tacere e aspettare che qualcosa di davvero decente venga fuori da sé.
Beta-reader: eccezionalmente, Deffy-chan (conosciuto anche come DefenderX, omo con penna rossa che trova errori).
Data di stesura: 7 Ottobre 2007
Special thanks: a tutti coloro che hanno letto in anteprima e si sono prodigati nel dirmi che, in fondo, non fa schifo (in fondo, sottolineo XD). In particolare... Nikita, Naranja e Solarial.

…la bomba ha risparmiato la normalità,
al ballo mascherato della celebrità.

(Al Ballo Mascherato – F. De Andrè)



Forse la tradizione era iniziata con Lancillotto e Ginevra.
Poi era toccato a Paolo e Francesca.
E, in ultimo, tutto si era consolidato in Romeo e Giulietta.
E così, mentre il sangue del cavaliere si spandeva sulle lenzuola candide della moglie di Artù, i due cognati pativano le pene nel secondo girone dell’Inferno e Montecchi e Capuleti lottavano tra loro sullo sfondo del più grande e drammatico amore di tutti i tempi, le fantasie e i sogni luccicanti delle vittime dell’amore romantico ricamavano intrecci sulle storie di tutti i giorni, negli attimi che separavano il sonno dalla veglia e, a volte, nelle pause sonnolente della giornaliera attività.
Un colpo, figurato per una volta, di bacchetta e tutto prendeva una romantica piega.
Niente di strano, dunque, nel vedere i languidi sguardi che, dalla sua posizione appartata tra i tavoli della biblioteca, la piccola, innocente Ginevra Weasley lanciava in direzione della bionda chioma di Draco Malfoy, immerso nella lettura di un grosso ed impolverato tomo di Pozioni.
Lui che sollevava lo sguardo, ogni tanto, ed elegantemente inarcava un sopracciglio, di certo per nascondere con indifferenza e scetticismo i suoi reali interessi e sentimenti nei confronti della graziosa Grifondoro. Poi riponeva penna e pergamena nella borsa, chiudeva il testo in un polveroso e luccicante tonfo e si dirigeva verso di lei, trepidante e dalle guance tinte di una deliziosa sfumatura di rosa.
Un altro sguardo ed una frase di malcelato disprezzo e ben celato sentimento… e riponeva il libro nello scaffale alle spalle di lei, con più lentezza del necessario e non senza sfiorare con il fianco il suo braccio.
E ancora niente di strano che, un pomeriggio di marzo, l’unico posto a sedere rimasto nell’intera biblioteca fosse quello accanto alla piccola Ginny.
E che il solito destino abbia convinto Draco, in ritardo per una scadenza, ad ignorare principi e conflitti ed occupare quella vecchia sedia, armato del necessario per svolgere il suo lavoro e, a suo dire, nulla più. Finché le ore non passarono ed i suoi muscoli si indolenzirono ed i suoi occhi si stancarono di dover evitare e circumnavigare la minuta figura al suo fianco.
E finchè, sollevando gli occhi, non si accorse dello sguardo strano che quella figura gli rivolgeva, a giudicare dalla sua espressione, da un gran bel pezzo.
I loro sguardi si incrociarono per qualche secondo, impegnati in chissà quali discorsi muti, finchè lei non prese coraggio per pronunciare quelle poche parole.
- Avrei bisogno anche io di quel libro. Ti spiace?
E si mosse verso di lui, che glielo porse, lasciando sfiorare le loro dita. E ancora sguardi e ancora parole silenziose e ancora calore in un timido e velato e peccaminoso sfiorarsi.
Com’era? Galeotto fu il libro e chi lo scrisse… e, in un tempo lungo cinque canti, si scatenò l’eterna bufera dell’amore proibito.
Un susseguirsi di coincidenze, posti liberi uno accanto all’altro e studi in comune e comuni parole e, sotto gli occhi assonnati di una Hogwarts ignara, il copione ricominciava a ripetersi.
D’altronde, non era colpa di Ginevra, se le attenzioni di Artù erano troppo tiepide, troppo scontate a dispetto dei fuggevoli occhi di Lancillotto. Se la vita col suo re era troppo poco invitante, al confronto con gli incontri appassionati, viziosi e trepidanti con il bel cavaliere dall’animo nobile e romantico sotto l’armatura di ferro pesante.
Il gelido fascino del ghiaccio non faceva che surclassare il debole eroismo dei combattenti armati di cicatrice a forma di saetta… ed una qualunque donzella a caccia di emozioni e di brividi a fior di pelle avrebbe saputo discernere e cogliere la dolcezza dei frutti del peccato.
E non era nemmeno colpa del ragazzo dei Montecchi se la sua famiglia era in lotta con tutto ciò che la famiglia della ragazza dei Capuleti rappresentava, valori, denari e dolori inclusi.
E, di certo, nessuno dei due avrebbe voluto rivivere la storia triste ma romantica di famosa gente vissuta secoli addietro, né tanto meno recitare vecchi e logori copioni, polverosi come i libri di Pozioni su cui Draco amava studiare e da oltre i quali amava lanciare messaggi incomprensibili al resto del mondo.
E di quale testo teatrale facevano parte le lacrime di Ginny? Di quale il dolore e l’impotenza di Draco di fronte al destino?
Sarebbe stato lo stesso amore, se Verona non fosse stata divisa tra due fuochi?
Lei non lo sapeva e lui non se lo domandava.
Eppure le ragazze guardavano verso di loro con invidia, col desiderio delle stesse promesse, delle stesse sofferenze, della stessa fiamma d’amore alimentata dal dolore. I ragazzi bramavano forse la stessa posizione, i salienti aspetti della storia.
Una storia che sarebbe passata inosservata, se qualcuno non l’avesse già scritta. E quale dignità, se qualcuno non l’avesse già letta?
Dolore al dolore.
Sogno al sogno.
Desiderio al desiderio.
Ginevra a Lancillotto.
Francesca a Paolo.
Giulietta a Romeo.
Ginny a Draco.


The End



End Notes:
Tiro acqua al mio fandom, s’è capito? XD Eventi e fantasie che sembrano girare intorno alla stessa cosa sono anche la causa della mia incapacità di scrivere da qualche mese a questa parte. Diciamo che questo è un po’ uno sfogo e un’autogiustificazione. Magari la prossima voltà riuscirò meglio.
Credits: un bel po’.
Al Ballo Mascherato, che ha ispirato un po’ tutto, appartiene a Fabrizio de Andrè.
Per Lancillotto e Ginevra mi sono ispirata a Lancillotto di Chretien de Troyes.
Per Paolo e Francesca alla Commedia di Dante (“Galeotto fu…” è, ovviamente, una citazione).
Romeo e Giulietta appartiene, naturalmente, a William Shakespeare.
Luoghi comuni e compagnia appartengono a tutto il mondo, credo (in pratica, sto dicendo che se mi plagiate, non posso accusarvi di nulla! XD).
Draco, Ginny, Hogwarts e via dicendo, appartengono a J. K. Rowling e chi ne detiene i diritti.
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